
E i miei occhi abbandonai
Ove tutto è, vano e vanità
Nell’eterno limbo dove mai
Uno sguardo, non appassirà
Il tempo cui si appollaiava
Sui tetti e ciel e giocava
Con le rondini; è tempo fa
Oggi ne ha smembrata un’altra
Gronda ancor sangue la mano
Scaltra, aizzata da una bocca
Affamata, di poesia
Sovente così
Scrivo
E sempre così
Vivo
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